UNICO VIGNETO PER SUPER BOLLICINE E FANTASTICO ROSE'
Alessandro e il padre Diego Duilio amano definirsi una micro realtà nel vasto panorama enologico dell'Oltrepò Pavese. Il primo è un giovane imprenditore dalle mille idee con una gran voglia di far bene, Diego il padre, uno specialista nel marketing ora in pensione, munito di grande lungimiranza ed esperienza nel campo del commercio. Non si può dimenticare la signora Paola che sostiene i suoi uomini, in questo fantastico progetto.
Dopo anni di conferimento delle loro uve alla cantina sociale, nel 2019 parte la sfida pigiando i primi 33 quintali per le prime 2.200 bottiglie di bollicine e 600 di rosé fermo, il tutto da un piccolo vigneto di "un ettaro e mezzo" appunto, coltivato come una volta con zappa e decespugliatore. Rese basse che non superano mai i 70 quintali, vendemmia manuale in cassetta e tanta selezione in vigna. Dopo la raccolta le uve stazionano una notte in cella frigo per poi essere pigiate e dopo un affinamento di circa 5 mesi in acciaio, il vino viene imbottigliato.
Lo scopo del progetto è di produrre da questo singolo vigneto all'ombra del Castello di Montalto, un ottimo rosé fermo e un sorprendente Metodo Classico, entrambi 100% Pinot Nero in regime biologico.
Una particolare accuratezza al packaging con l'uso di un buon materiale per le capsule, una bella grafica e ogni bottiglia è numerata a mano.
IL NOSTRO COMMENTO
Una splendida e simpaticissima famiglia unita in questo nuovo progetto, partito come una scomessa. In pochi anni hanno raggiunto un ottimo livello di qualità, annoverando il loro rosé tra i migliori dell'Oltrepò e le bollicine non sono da meno, bravi!
LE SELEZIONI
Rosé fermo
2019: uno splendido colore rosato leggero da “haute couture”, al naso delicate fragoline di bosco, marzapane, una punta di frutta candita, miele e pasta frolla.
In bocca una fine materia avvolge con grande eleganza, emozionante finale con delicate note di cipria, petali di rosa, una leggera speziatura d’oriente e un tocco agrumato. Fantastico!
2020: di colore nettamente più carico, direi un bel rosa cerasuolo.
Al naso ha bisogno di tempo per esprimersi al meglio, e con qualche grado in più si inizino a percepire note di pasticceria, sacher, amarena, ricordi di spezie, ambra e chiodi di garofano fino ad un’idea di idrocarburo.
Al palato è presente con una buona forza sapida in progressione, un filo d’astringenza che piace su note fresche che richiamano la cucina. Provatelo con dei salumi e capirete il perché del mio entusiasmo.