In un contesto fiabesco vini tipici dell'Oltrepò e spumanti metodo ancestrale
Siamo vicino a Borgo Priolo, sul promontorio del paese di Stefanago, da cui prende il nome il Castello della famiglia Baruffaldi. Cinque generazioni di vignaioli che hanno sempre prodotto vini prediligendo la qualità a scapito della quantità.
Oggi sono i due fratelli Giacomo e Antonio al timone dell'azienda. Il primo, grande comunicatore, si occupa della parte commerciale. Il secondo è l'enologo, artefice dell'interpretazione contemporanea del vino.
Tanta storia equivale ad una grande conoscenza del territorio e alle sue potenzialità. Ogni vigneto è stato studiato e pensato per dare il meglio delle sue uve, in un ambiente sano e biologico
La produzione è di circa 50 .000 bottiglie, in lieve aumento visto il grande successo delle bollicine ancestrali.
Il loro mercato è in questo momento principalmente all'estero, ma Giacomo ci racconta di come punta al mercato entro i confini italici e soprattutto in terra dell'Oltrepò, dove la crescita enologica va di pari passo a quella gastronomica.
La produzione conta molte etichette cosa comune nel territorio. Spumanti metodo ancestrale, bianchi fermi, vini rurali con fondo e rossi. La maggior parte vini vinificati in acciaio, alcuni in piccole botti di rovere o acacia per i vini bianch
LE SELEZIONI
Spumante metodo ancestrale 2012
Esempio perfetto di metodo ancestrale. Pinot Nero 18 mesi sui lieviti. Perlage fine, un naso particolarmente vinoso con profumi di spezie orientali. All'assaggio un gusto deciso e persistente.
Spumante rosè metodo ancestrale 2012
Cinque ore a contatto con le bucce il Pinot Nero dona un bellissimo rosa ramato. Stupendo naso di piccoli frutti rossi, miele, karkadè e rosa canina. Tanta sapidità per una bollicina fine e di grande freschezza, succoso al punto giusto. Giacomo lo definisce “ piacione”.
San Rocco 2011
Da Riesling solo Renano un classico dell'azienda. Giallo paglierino, naso agrumato, in bocca una bella freschezza esaltata dalla sua spiccata mineralità. Giacomo ci racconta che suo fratello Antonio
ha messo sotto chiave l'annata 2012 perché a suo avviso non ancora pronta. Anche Giacomo dovrà aspettare per assaggiare questa novità.
Campo Castagna 2011
Lo definirei un Pinot Nero di stile. Profumi delicati di frutti a bacca rossa. Un assaggio fresco di buon equilibrio.
Castellare 2008
Cabernet Sauvignon bello speziato. Frutti rossi maturi e note animali. Tannino di grande fascino, un vino che sorprende.
IL NOSTRO COMMENTO
Non posso nascondere la mia ammirazione per questi vini. Sicuramente etichette fuori dal contesto canonico, una beva diversa che può essere considerata più semplice e appagante o per altri versi più particolare e intrigante. Comune denominatore una bella acidità che caratterizza vini decisi e di grande potenzialità.